Actualité
 minutes de lecture

"Ora più che mai bisogna adeguarsi all’incertezza e allo stress del trasporto" - Véronique Danciu (Asteelflash)

Écrit par
Publié le
28
February
2022

Ogni mese, OVRSEA incontra caricatori e committenti per discutere delle ultime novità nel mondo dei trasporti e della logistica e delle sfide di settore. Questa settimana il nostro team si è intrattenuto con Véronique Danciu, direttrice<span> </span>mondiale dei trasporti di Asteelflash Group, un produttore francese di elettronica presente in tutto il mondo. Racconta a Il Mercante come la crisi ha stravolto la sua quotidianità lavorativa.

Ciao Véronique, raccontaci di te

Da quasi 8 anni sono responsabile dei trasporti e delle esportazioni in tutto il mondo per Asteelflash. Il mondo scorre nelle mie vene sin da bambina: nata in Francia, sono cresciuta in Africa trascorrendo le estati in Inghilterra e le vacanze primaverili in Italia. Ora lavoro negli Stati Uniti. Conosco molto bene anche il mondo dei trasporti, poiché la mia carriera è tutta in questo settore.

Che cos'è Asteelflash?

Siamo un EMS (Electronics Manufacturing Services) internazionale il cui core business è la progettazione e la produzione di assemblaggi e sottoassemblaggi elettronici. Asteeflash è stata fondata nel 1999 da Gilles Benhamou, che è riuscito a raggiungere un fatturato di un miliardo di euro in soli vent'anni. Sebbene il gruppo sia stato rilevato alla fine del 2020 dall'USI cinese-taiwanese, abbiamo mantenuto la nostra indipendenza. Abbiamo oltre 5.000 dipendenti in tutto il mondo.

Come funziona la logistica da Asteeflash?

In qualità di direttore dei trasporti, il mio raggio di azione si estende dalla costa occidentale degli Stati Uniti alla costa orientale della Cina. Abbiamo 17 siti produttivi in tutto il mondo, di cui 13 in Europa, ma anche in Tunisia, Asia e America. Sono responsabile dell'approvvigionamento dei componenti da 17 fabbriche, del trasporto e della dogana e della spedizione dei prodotti assemblati in tutto il mondo. Il tutto, ovviamente, con il supporto di team logistici molto dinamici.

Quali sono le tue principali preoccupazioni all'inizio di quest'anno che ancora una volta è caratterizzato da una diffusa incertezza?

Da qualche mese tutte le mie preoccupazioni quotidiane convergono sulla questione della capacità. Come agire? Come evitare i guai dell'ultimo minuto? Per resistere, bisogna essere proattivi come sempre. E abbiamo imparato a essere proattivi molto presto, dato che a fine 2019 la questione Covid ha intralciato l’attività del nostro sito di produzione cinese. Siamo stati tra i primi ad accusare quest’onda anomala e a saper reagire adattandoci.

In che modo?

Ad esempio, abbiamo immediatamente allungato i tempi di consegna dei nostri sistemi. Sapevo che avremmo dovuto aspettare sempre più a lungo per l’aereo e che la domanda sarebbe migrata sul marittimo. Ma non abbiamo esperienze dell’assoluto caos delle compagnie di navigazione che ne è derivato...

In che modo questa crisi senza precedenti ha cambiato il modo di Asteelflash di gestire i trasporti?

Questa crisi ha cambiato profondamente il nostro modo di operare. Prima avevo un'organizzazione collaudata, con gare d'appalto annuali e accordi annuali per il trasporto aereo e marittimo. Ora è tutto diverso: ogni giorno chiedo preventivi per le 17 sedi sparse in tutto il mondo. L'aumento del carico di lavoro è enorme e il mio ruolo è ora più che mai quello di adeguarmi a quest'incertezza imperante e allo stress del trasporto, lavorando dietro le quinte per salvaguardare altri team e partner lungo la catena. È anche per questo che scrivo una newsletter: per mostrare e spiegare la realtà dei trasporti di oggi. Volevo assicurarmi che il trasporto non passasse in sordina all’interno dell’azienda e presso i nostri clienti.

I vincoli sanitari hanno reso più difficile la gestione di team sparsi in tutto il mondo?

Sì, dopo due anni in cui non ho potuto vedere le mie squadre, le gambe cominciano a formicolare. Ho bisogno di andare nei siti di produzione o nelle banchine e di parlare faccia a faccia con loro. Anche se le piattaforme digitali hanno aiutato molto diventando indispensabili, il contatto umano rimane essenziale nel nostro business.

A peggiorare le cose, la carenza di semiconduttori a livello mondiale che ha un duro impatto per voi. Siete riusciti a evitare le interruzioni delle forniture a valle?

Subiamo le stesse penurie di approvvigionamento dell’intero settore. Ci sono ritardi significativi nelle consegne, ma stiamo trovando soluzioni insieme ai nostri clienti, cercando di essere più flessibili nella produzione e grazie al supporto dei nostri partner. La carenza di componenti elettronici rimane un’amara realtà quotidiana e non prevediamo un netto miglioramento prima del 2023.

Cosa ti aspetti da questo 2022?

Lo scorso novembre ho iniziato a prevedere un ritorno alla normalità per l'inizio del 2022. Avevo già pronta una strategia: negoziare le BSA dopo le Olimpiadi di Pechino e partire su un piano di 6 mesi. Poi è arrivato Omicron e ciao. Stiamo temporeggiando. Tra la crisi dei componenti e quella dei trasporti, ci sono giorni in cui passo il tempo a sbrogliare magagne operative. Ma sono ancora fiduciosa: entro la primavera avremo sicuramente una visione più chiara!