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"Bisogna aver fiducia nel mercato" - Philip Greenfield (Cowboy)

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15
December
2021

Ogni mese, OVRSEA incontra caricatori e committenti per discutere delle ultime novità nel mondo dei trasporti e della logistica e delle sfide di settore. Questa settimana il nostro team si è intrattenuto con Philip Greenfield, vicepresidente della catena di fornitura di Cowboy, un’azienda belga in continua crescita produttrice di biciclette elettriche. L'importanza del trasporto ferroviario, la carenza di componenti, la strategia di internazionalizzazione... <span>Il Mercante </span>affronta i principali problemi nella catena di approvvigionamento riscontrati da questo brand durante la sua rapida ascesa.

Ciao Filippo, raccontaci di te

Ho iniziato a lavorare da Cowboy nell'aprile 2021 come vicepresidente della catena di fornitura. Con oltre 30 anni di esperienza sulle spalle in questo campo, inizialmente come consulente nelle Big Four e poi come direttore o vicepresidente della catena di fornitura per grandi aziende come Danone Waters, Toys R Us o Dyson. Il ruolo assunto in Cowboy è una posizione lavorativa nuova per il brand che in passato aveva esternalizzato questa attività. La continua crescita ha spinto l’azienda a riportare internamente questa figura professionale.

Parlaci di Cowboy

Cowboy è un'azienda che si sta ampliando molto rapidamente. È presente sul mercato da quasi 5 anni ed è specializzata nella vendita di biciclette da città con pedalata assistita, soprattutto di gamma entry level. La nostra sede è a Bruxelles, dove abbiamo un team di ingegneri che si occupa della progettazione, dello sviluppo tecnologico e della personalizzazione dei componenti. Siamo presenti in 11 paesi europei e, a partire da settembre, saremo anche negli Stati Uniti.

Quali sono le maggiori sfide da affrontare in questo periodo?

Produciamo bici in stile europeo. I nostri fornitori di materie prime o di componenti sono principalmente in Europa e l'assemblaggio avviene in Ungheria. Naturalmente dipendiamo anche da fornitori asiatici: il trasporto di componenti dall'Asia resta una parte importante della nostra catena di approvvigionamento. Come altri operatori nel settore mobilità, anche noi ci troviamo ad affrontare gli stessi problemi, in particolare per quanto riguarda i componenti elettronici. In termini di trasporto, ci avvaliamo delle tre principali modalità, anche se adoperiamo per oltre il 50% delle spedizioni il trasporto ferroviario. Nonostante il costo con questa modalità sia quadruplicato dal 2019 e i tempi di transito siano aumentati in media del 30% dall'inizio della pandemia, il trasporto ferroviario rappresenta ancora un ottimo compromesso tempo/costo. Certo è che gli aerei sono comunque ancora essenziali per il trasporto di componenti urgenti.

Come ha reagito Cowboy all’aumento dei costi e dei ritardi?

Di fronte all'aumento dei tempi di consegna da parte dei fornitori, abbiamo imparato ad anticipare il più possibile i nostri ordini. Adattarsi significa anche fare il punto della situazione. Abbiamo dovuto armarci di pazienza e avviare trattative con i fornitori per discutere principalmente dei costi. Da un punto di vista prettamente logistico, come tutti gli altri, abbiamo dovuto adeguarci a questa situazione inedita e prendere in considerazione i tempi di transito più lunghi e dire addio alla consegna just-in-time! Per noi, tutte queste sfide hanno coinciso con un'esplosione della domanda nel mercato globale della mobilità elettrica.

Prevedi un ritorno alla normalità nel 2022?

Per i primi sei mesi del 2022 non prevediamo miglioramenti sostanziali. In seguito, tutto dipenderà dall'evoluzione della pandemia, ma anche dalla capacità dei fornitori di aumentare la produzione e dei trasportatori di affinare le performance. Da parte nostra, continuiamo a cercare nuovi fornitori europei o operatori asiatici già attivi in Europa.

Per concludere: quale consiglio daresti ai tuoi colleghi?

Ho in mente la parola inglese grit, la capacità di tenere duro di fronte a una sfida. In altre parole: perseverare e rimanere determinati. Tutte qualità oggi imprescindibili perché sono proprio quelle che ci permettono di trovare sempre soluzioni. In un contesto anomalo, non esiste una soluzione passe partout! È fondamentale rimanere concentrati sugli obiettivi. Credo anche che si debba avere fiducia nel mercato e rimanere ottimisti quanto alla capacità di innovarsi e di trovare soluzioni. Ne sono profondamente convinto. Preferisco sempre guardare al futuro con ottimismo! Probabilmente è il mio lato americano (ride).

Prima di lasciarci, descrivi in tre parole cos’è per te Il Mercante!

In qualità di responsabile della logistica, devo essere sempre al corrente delle novità e delle evoluzioni del settore per prendere le decisioni migliori. "Il Mercante " mi aiuta ad avere una panoramica completa e attuale!