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"Abbiamo dovuto dire addio al modello di spedizionere unico" - Hervé Sergeraert (Petzl)

Écrit par
Publié le
23
June
2021

OVRSEA part chaque mois à la rencontre de ses clients chargeurs pour évoquer l'actualité du fret et de la logistique mais aussi les défis à venir. Cette semaine, rencontre avec Hervé Sergeraert, Supply Chain Director de Petzl, un groupe français qui fait partie des leaders mondiaux des équipements d'alpinisme, d'escalade et de spéléologie. Comment Petzl s’adapte et change alors qu’il vise une empreinte carbone réduite de 50 % d’ici 2030 ? Rencontre.

Ciao Hervé, parlaci di Petzl

Dopo oltre 20 anni in Bosch, sono entrato a far parte del gruppo Petzl nel 2015. Inizialmente, ero direttore di programma e poi di direttore della catena di fornitura dal 2020. Petzl è un'azienda a conduzione familiare con sede a Crolles, vicino a Grenoble, che produce materiali per lo sport come arrampicata, alpinismo, speleologia e torrentismo e per il lavoro in altezza da parte di professionisti.

Come funziona la logistica di Petzl?

Abbiamo flussi a monte in Asia, con un focus particolare in Malesia dove abbiamo uno stabilimento e una piattaforma logistica che ci permettono di distribuire a due piattaforme a valle: una a Crolles, in Isère, nella regione Rodano-Alpi e una negli Stati Uniti. Abbiamo anche tre stabilimenti in Francia, con un flusso dalla nostra piattaforma francese a Salt Lake City. Per finire, abbiamo anche una piattaforma logistica in Svezia dedicata al mercato scandinavo.

Cosa è cambiato dal 2020 per Petzl?

Nel 2019, il mondo dei trasporti funzionava a meraviglia. Avevamo un contratto con uno spedizioniere e il lavoro procedeva a gonfie vele. Nel giro di due anni, niente è più come prima. Oltre ai prezzi, sono aumentati notevolmente anche i tempi di transito: siamo passati in media da 63 a 100 giorni per Malesia-Usa e da 34 a 65 giorni per Francia-Stati Uniti. Tutto ciò ha avuto un impatto considerevole sulla fornitura. Un aumento di 30 giorni nei tempi di trasporto implica un mese di copertura del magazzino flottante non disponibile per i clienti. Senza parlare del problema legato alla mancanza di componenti e materie prime. Ci siamo ritrovati costretti a condurre un’attenta riflessione da un punto logistico, nella fattispecie sul passaggio al trasporto aereo, che talvolta è diventato inevitabile ma il cui costo è salito di tre o quattro volte dall'inizio della crisi.

Come vi siete attrezzati per attutire il colpo?

Nel marzo 2020, ho preso la decisione piuttosto radicale di bloccare tutti gli ordini di acquisto ai nostri fornitori, per mostrare il nostro impegno e garantire loro una visibilità a lungo termine. Mentre tutti gli altri navigavano nell’incertezza più totale, Petzl si è data da fare! Adottare questo approccio fin dall'inizio ci ha ripagati. Tuttavia, nella primavera del 2021, di fronte ai nuovi sconvolgimenti della catena di fornitura anche questa soluzione si è rivelata insufficiente...

Da un punto di vista logistico, come vi state organizzando per questi ultimi mesi dell’anno?

Je constate une certaine stabilisation sur les prix, les TT et les temps de mise à disposition des conteneurs. Pour y parvenir, nous avons dû sortir d'un modèle de transitaire unique et choisir un modèle à trois transitaires ou entreprises de services. Nos préoccupations tournent donc désormais davantage autour de nos fournisseurs, frappés par les fermetures d’usines et les pénuries de matières brutes.

Une autre particularité est qu’avec mes équipes, nous collaborons à la démarche RSE de Petzl, engagé à réduire de 50 % l’intensité carbone de son activité d’ici 2030. Savoir accélérer les flux pour éviter les ruptures tout en limitant les transports aériens, il y a de quoi créer de la complexité ! Tout est question d’arbitrages.

Per Petzl, questo impegno ambientale si tradurrà in profondi cambiamenti logistici?

Sì, costruiremo una rete di piattaforme di distribuzione più vicine ai nostri clienti. Questo obiettivo sarà raggiunto entro il 2023 con l'apertura di una piattaforma 3PL in Cina che ci permetterà di ridurre del 90% tutte le nostre emissioni di gas serra nel paese. Resta il fatto che per il momento la crisi sanitaria rende difficile recarsi nella Terra del Dragone... il che non ci facilita di certo il compito!

Come vedi questo 2022?

Prevedo una prima metà del 2022 piuttosto complessa. Ciò a causa della forte carenza di componenti e di materie prime. In materia di spedizioni, sono molti i segnali che indicano che potremmo aver superato il picco di crisi, ma resterò comunque molto vigile fino al capodanno cinese. Ma non credo che torneremo mai alle tariffe del 2019.

Cosa pensi di Il Mercante e dell'importanza di tenersi aggiornati in questo particolare contesto?

Per me questa è una delle migliori newsletter di settore, coincisa ma con informazioni salienti che rispondono alle maggiori preoccupazioni di noi del settore. Interessante anche leggere delle varie alternative che si profilano, come il trasporto ferroviario, che dovrò sicuramente esaminare in vista dell'apertura della nostra futura piattaforma cinese.